Il pio sacerdote don Francesco Sorrentino da Mazara con atto del 26 maggio 1742, ricevuto dal notaro don Alberto Salerno, donò irrevocabilmente al Padre Ignazio Stanislao Castiglia, Provinciale dei Gesuiti di Sicilia, un grande podere, allo scopo di erigere in Mazara una Santa Casa per gli esercizi spirituali al popolo. Subito dopo si diede inizio ai lavori su disegno dell'Architetto trapanese Gian Biagio Amico. I grandiosi lavori sospesi una prima volta nel 1744 furono ultimati sotto il governo di Mons. Girolamo Palermo, nel 1760, ed inaugurati con una Sacra Missione, diretta dal Padre Angelo Lentini.È situata fuori della città, a Nord-Est verso la campagna; ha l'aspetto e la forma di un convento, e sorge a lato della strada che dalla campagna porta alla vicina chiesa del Paradiso.
Più volte i Padri Liguorini predicarono in questa casa verso la fine del secolo passato e nel decorso del corrente; e fu appunto la prima volta che gli esercitanti furono fortunati testimoni del prodigio che si manifestava nel sacro dipinto. Nella casa santa vi sono due cappelle a pian terreno, l'una detta del Crocifisso, l'altra del Paradiso. In quest'ultima fu primieramente collocata la nostra immagine della Madonna, che rappresenta l'Immacolata, ma che fu chiamata la MADONNA DEL PARADISO dal luogo in cui si trovava. È tradizione che la sacra Immagine abbia avuto culto in detta cappella dal principio dello scorso secolo; ma verso la fine dello stesso, cioè nel 1797, avvenne la prima volta il meraviglioso prodigio che stiamo per narrare.
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