tag:blogger.com,1999:blog-303803812024-03-13T20:16:15.960+01:00ITALIA CATHOLICANostra collezione di testi ed immagini della pietà cattolica popolare dell'Italia e degli Italiani in tutto il mondoImmaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.comBlogger48125tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-19700650544384797992015-05-03T13:33:00.001+02:002015-05-03T13:33:19.235+02:00MADONNA DEL DIVIN PARTO - Basilica S. Agostino - Roma<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-iMMgL0Kd5cU/VUYF9wXn6JI/AAAAAAAACfo/AM4VnfPQ6Wc/s1600/silv01-sansovino-madonna-del-parto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-iMMgL0Kd5cU/VUYF9wXn6JI/AAAAAAAACfo/AM4VnfPQ6Wc/s1600/silv01-sansovino-madonna-del-parto.jpg" height="400" width="266" /></a></div>
<br />
<h2 style="text-align: center;">
PREGHIERA</h2>
<br />
Santa Madre di Dio e Vergine del Divin Parto, noi veniamo ai tuoi piedi per cantare le tue lodi. Tu sei la figlia prediletta del Padre, la Madre del Verbo Incarnato, il Tempio dello Spirito. Tu sei la Vergine scelta dall'eternità a collaborare all'opera della nostra salvezza: chiedi per noi al tuo Figlio Gesù una fede forte, una speranza solida, una carità generosa.<br />
<br />
Vergine Madre, affidiamo alla tua protezione tutte le mamme che ti supplicano per l'integrità della prole e per un parto felice, perché la vita che portano in gremo sia preservata da ogni pericolo.<br />
Concedi loro di tornare ai tuoi piedi con la loro creatura per rendere grazie al Signore che opera meraviglie a chi si affida a Lui con fiducia.<br />
<br />
Vergine del Parto, custodisci e difendi con amore tutti i bambini, perché rigenerati dall'acqua del Battesimo e inseriti nella santa madre Chiesa, crescano serenamente pieni di virtù, per diventare testimoni coraggiosi del tuo Figlio Gesù e perseverino, con la grazia dello Spirito Santo, sulla via della santità. Amen.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Ave Maria...</div>
<div style="text-align: center;">
Vergine del Divin Parto - Prega per noi.</div>
<br />
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Festa: 2a Domenica di Ottobre<br />
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Padri Agostiniani - Roma - Via dell Scrofa, 80<br />
Tel. +39 06.68801962<div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-41190822234874321582012-08-11T11:43:00.001+02:002012-08-11T11:46:10.682+02:00Preghiera per ottenere la grazia di una confidenza illimitata<i>dalle Margherite preziose cavate dall'aurea vita della serva di Dio Suor Benigna Consolata Ferrero della Visitazione di Santa Maria, morta in Como il 1° Settembre 1916, primo Venerdì del mese.</i><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-zhdK0dp5kuE/UCYovxteGJI/AAAAAAAACWw/OCf224ol0Uo/s1600/Der_gute_Hirte_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 0em; margin-right: 1em; margin-top: 0.5em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-zhdK0dp5kuE/UCYovxteGJI/AAAAAAAACWw/OCf224ol0Uo/s200/Der_gute_Hirte_2.jpg" width="185" /></a></div>
<b>Mio dolcissimo Gesù, Dio infinitamente misericordioso, Padre tenerissimo delle anime, e in modo particolare delle più deboli, delle più miserabili, delle più inferme, che porti con una tenerezza speciale fra le tue braccia divine, vengo a Te, per chiederti, per l'amore e per i meriti del tuo Sacro Cuore, la grazia di confidare in Te, per chiederti la grazia di sempre più confidare nella tua misericordiosa bontà, per chiederti la grazia di riposarmi sicuramente, per il tempo e per l'eternità, nelle tue amorose braccia divine. </b><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Con approvazione ecclesiastica - Reimprimatur - Comi, 25 Martii 1960.</span><br />
<span style="font-size: x-small;">+ Felix Bonomini Ep. Com.</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-size: x-small;">Chi riceve grazie per intercessione della Serva di Dio, Suor Benigna Consolata Ferrero, è pregato di notificarle al Monastero della Visitazione S. Maria, Via Briantea, 14 - Como.</span><br />
<br /><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-10001768108167896162012-08-11T09:28:00.001+02:002012-08-11T09:28:40.964+02:00Margherite preziose cavate dall'aurea vita della Serva di Dio Suor Benigna Consolata Ferrero<i><span style="font-size: small;">della Visitazione di Santa Maria, morta in Como il 1° Settembre 1916, Primo Venerdì del mese. </span></i><br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-jKDCeLZ-b4M/UCYJS2bJSTI/AAAAAAAACWg/H4wxJgoueXw/s1600/sacro_cuore_8.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://3.bp.blogspot.com/-jKDCeLZ-b4M/UCYJS2bJSTI/AAAAAAAACWg/H4wxJgoueXw/s400/sacro_cuore_8.jpg" width="193" /></a></div>
<b>"Sto preparando l'opera della mia misericordia; voglio un nuovo risorgimento nella società e voglio che questo sia operato dall'amore." </b><br />
<b>"La confidenza è la chiave che apre i tesori della mia infinita misericordia." </b><br />
<b>"Tu non puoi credere il piacere che Io provo nel farla da Salvatore; è tutto il mio contento e faccio appunto i più bei capolavori dalle anime che ho tolto più dal basso, più dal fango. Una volta che i peccati sono perdonati si convertono per l'anima, che li ha commessi, in fonti di grazie, perché sono fonti perenni di umiltà..." </b><br />
<b>"Sai qual è la strada che conduce più presto al Paradiso?... È la speranza nei miei meriti e la fedeltà alla grazia..." </b><br />
<b>"È certo che cento peccati mi offendono più di uno; ma se questo uno fosse di diffidenza, mi ferirebbe il cuore più che cento altri, perché la diffidenza ferisce il mio Cuore nel più intimo: amo tanto gli uomini!" </b><br />
<b>"Si ha un' idea troppo piccola della bontà di Dio, della sua misericordia, del suo amore verso le creature: si misura Dio con le creature, e Dio non è limitato, e quindi non è limitata neppure la sua bontà. Oh! poter usufruire d'un Dio e non farlo!... e perché non lo si fa? perché nel mondo non lo si conosce. Io sono un tesoro infinito messo dal mio Eterno Padre a disposizione di tutti: le mie creature mi rifiutano, ma con quanto loro danno, lo comprenderanno solo nella eternità." </b><br />
<b>"Io non mi annoio punto di trovare miserie, purché trovi una buona volontà; quando c'è questa, c'è la materia di lavorare. Il mio amore si nutre di consumare miserie e l'anima che ne porta di più, purché sia con cuore contrito ed umiliato, è quella che mi piace di più, perché mi da più occasione di esercitare il mio ufficio di buon Salvatore. Ma ciò che voglio dirti, lo concentro in poche parole, ed è questo: che l'anima non abbia mai paura di Dio, che Dio è sempre pronto ad usare misericordia e che il più gran piacere che possa avere il Cuore del tuo Gesù è quello di poter condurre al suo Eterno Padre il più gran numero di peccatori che sia possibile. Sono queste le mie glorie, i miei gioielli; io li amo tanto i poveri peccatori! Senti, mia sposa, scrivi questo. Se mi vuoi fare un piacere grande è di credere al mio amore: se me lo vuoi fare più grande, è di credere di più, e per farmelo grandissimo è di non mettere limiti a questa fede nel mio amore." </b><br />
<b>"Tutto il segreto della santità sta in queste due parole: diffidare e confidare. Diffidare di te sempre, e poi non fermarti lì, ma salire subito nella confidenza del tuo Dio, perché se Io sono buono con tutti, sono buonissimo con le anime che confidano in Me. - Sai quali sono le anime che godono di più di questa mia bontà? quelle che confidano di più. Le anime confidenti sono le ladre delle mie grazie. Scrivi adunque che il gusto che Io provo in un'anima confidente è indicibile." </b><br />
<b>"La principal cosa che desidero si sappia, è che Io sono tutto amore, che la più gran pena che si potrebbe fare al mio Cuore sarebbe di dubitare della mia bontà. Il mio Cuore non solo compatisce, ma si rallegra quanto più ha da riparare, purché non vi sia malizia... Se tu sapessi il lavoro che farei in un'anima, anche piena di miserie, purché mi lasciasse fare!... L'amore non ha bisogno di niente, ha solo bisogno di non trovare resistenza, e spesso tutto quello che cerco da un'anima, per farne una santa, è solo che mi lasci fare! Le imperfezioni che vi sono in una anima, quando non sono dall'anima amate, non mi dispiacciono, ma attirano la compassione del mio Cuore. Io amo tanto le anima!... Le imperfezioni devono servire ad un'anima, come tante gradini di una scala per salire a Dio mediante l'umiltà, la confidenza e l'amore. Io mi abbasso verso l'anima che si umilia e vado a cercarla nel suo niente, per unirla a Me." </b><br />
<b>"Come il fuoco si nutre di combustibile, così la mia misericordia si nutre di consumare miserie, e più ne trova da consumare, tanto più cresce, appunto come fa il fuoco che si accresce sempre più, a misura che vi si getta roba sopra. Oh, se si potesse conoscere quanto Io amo gli uomini, e quanto il mio Cuore gode che si creda a questo amore! Si crede troppo poco, si crede troppo poco, troppo poco." </b><br />
<b>"Tutto contribuisce a lavorare una anima, tutto; anche le sue stesse imperfezioni sono nelle mie mani divine come tante pietre preziose, perché le cambio in atti di umiltà che porto quell'anima a fare... Se quei che edificano le case potessero mutare i rottami e tutto ciò che ingombra in tanto materiale da costruzione, quanto si stimerebbero felici!... Ebbene l'anima fedele lo può, col mio divino aiuto, e le mancanze stesse più gravi e vergognose diventano pietre fondamentali dell'edifizio della sua perfezione." </b><br />
<b>"Sappi per te e per tante anime che se si vuole ottenere una virtù soda, bisogna attenderla dal Cuore di Gesù. Chi vuol avere la salvezza non ha che da venirsi a rifugiare in quest'arca benedetta; da qui si contempla la tempesta senza venirne scossi, senza esserne minacciati. Oh sposa! Tu insegna a tutti il luogo di rifugio, che hai scelto per tua perpetua dimore, fa la carità di ammaestrare anche gli altri, affinché mi vengano a trovare. Io ho tesori di grazie per tutti, chi viene ne porta via." </b><br />
<b>"Oh mia sposa, fatti l'Apostola del mio Amore! grida forte che ti senta tutto il mondo, che Io ho fame, che ho sete, ch'Io muoio dal desiderio di essere ricevuto dalle mie creature. Sono nel Sacramento del mio Amore per le mie creature, ed esse ne fanno sì poco conto!"</b><br />
<b>"Quel che mi fa pena più di tutto è vedere l'indifferenza, che le creature hanno per Me, l'odio... mi fuggono come se Io fossi un assassino, un malvivente, un ladro, che volessi togliere loro la roba, e invece vorrei darne loro, ma non posso perché non vogliono... Mia sposa, ho sete dell'amore delle mie creature! I Serafini mi amano tanto, i Santi mi amano tanto... il loro amore è più puro e più perfetto... Io ho tanto amore in cielo, ma vengo a cercarlo in terra, perché in terra è libero... Mia sposa, Io ho una cuore umano, ed Io amo gli uomini perché sono miei fratelli; si, si, sono miei fratelli gli uomini..." </b><br />
<b>"Un' anima umile ha un tale potere sul Cuore di Dio che basta una veramente umile a disarmare la mia giustizia che non mille peccatori ad armarla." </b><br />
<b>"Un' anima consacrata dall'amore diventa leggera, perché l'amore la spoglia della volontà, del giudizio, dei desideri. Un'anima così spogliata forma la mia delizia, ed Io di queste anime me ne formo un esercito per salvare il mondo. Il mondo corre a precipizio, ma io lo fermerò nella sua corsa vertiginosa con questo piccolo drappello di anime generose, che combatteranno sotto la mia scorta." </b><br />
<b>"Le tue miserie?... Vendile alla mia misericordia." </b><br />
<b>"Oh! se sapessero gli uomini quanto Io godo nel dispensare i celesti favori a chi me li domanda, non sarebbero sì ritrosi a venire a Me!" "Il mio Cuore ha da essere la salvezza di tutto il mondo, la salvezza di tutti colore che lo cercano e che lo conoscono." </b><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Con approvazione ecclesiastica - Reimprimatur - Comi, 25 Martii 1960. + Felix Bonomini Ep. Com. Chi riceve grazie per intercessione della Serva di Dio, Suor Benigna Consolata Ferrero, è pregato di notificarle al Monastero della Visitazione S. Maria, Via Briantea, 14 - Como. </span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-84208102600178869952010-03-03T19:04:00.000+01:002010-03-03T19:04:07.671+01:00Le Campane di S. Pietro in Vaticano<object width="445" height="364"><param name="movie" value="http://www.youtube-nocookie.com/v/pO-2NAqj1tc&hl=de_DE&fs=1&color1=0x006699&color2=0x54abd6&border=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube-nocookie.com/v/pO-2NAqj1tc&hl=de_DE&fs=1&color1=0x006699&color2=0x54abd6&border=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="400" height="320"></embed></object><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-44515650354547344922009-06-10T19:23:00.002+02:002009-06-10T19:25:29.073+02:00Basilica Santuario S. Luigi Gonzaga<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/3613692489/" title="San Luigi Gonzaga, Teschio del Santo by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3568/3613692489_0bacb08457.jpg" alt="San Luigi Gonzaga, Teschio del Santo" width="346" height="500" /></a><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Castiglione delle Stiviere (Mantova)</span><br /><br />Teschio del Santo - Crâne du Saint - Skull of the Saint - Schädel des Heiligen<div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-22973454329673588382009-06-10T19:13:00.003+02:002009-06-10T19:22:21.764+02:00Orazione a S. Luigi Gonzaga<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/3613692673/" title="San Luigi Gonzaga by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 0px 10px 10px; float: right;" src="http://farm4.static.flickr.com/3608/3613692673_48a11156d4_m.jpg" alt="San Luigi Gonzaga" width="142" height="240" /></a>O amabile San Luigi, la cui illibata purezza rese simile agli Angeli, e l'ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo, volgete su di me uno sguardo di misericordia. Voi vedete quanti nemici mi attornano, quante occasioni insidiano all'anima mia, e come la freddezza del mio amore a Dio mi metta a pericolo di offenderlo ad ogni pié sospinto e di allontanarmi da Lui, lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra. Salvatemi Voi, o gran Santo... a Voi mi affido. Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramentato ed ottenetemi grazia ch'io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico con cuore puro e contrito, ripieno di fede viva ed umiltà profonda. Le mie comunioni allora saranno, come le furono per Voi, potente farmaco d'immortalità, soave profumo dell'eterno bacio di Dio. (P.A.)<br /><br /><span style="font-size:78%;">Con approvazione ecclesiastica</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-23911917847312629302009-06-08T17:31:00.001+02:002009-06-08T17:36:40.685+02:00Madonna della Speranza, Giuliano di Roma (Frosinone)<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/3607035483/" title="Madonna della Speranza, Giuliano di Roma (Frosinone) by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3588/3607035483_9a7ec5b34b.jpg" alt="Madonna della Speranza, Giuliano di Roma (Frosinone)" width="352" height="500" /></a><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-74016532757513498362009-05-05T15:09:00.005+02:002009-05-05T15:20:58.472+02:00Gebet zum heiligen Leonhard von Porto Maurizio<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/3504478978/" title="S. Leonardo da Porto Maurizio by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="width: 420px; height: 260px;" src="http://farm4.static.flickr.com/3652/3504478978_b868ba0294.jpg" alt="S. Leonardo da Porto Maurizio" /></a><br /><br />Edelster Held des Glaubens und neuer Apostel Italiens, hl. Leonhard! Hingeworfen vor dir, flehe ich um deinen mächtigen Schutz. Du genießest jetzt im Himmel den Lohn deiner heroischen Tugenden. Lege bei Gott Fürsprache ein für mich, der ich meines ewigen Heiles noch ungewiss, auf dieser Erde in bitterer Verbannung umherirre. Du besaßest einen so feurigen Eifer für das Heil der Seelen. Erbitte mir die Gnade, meine Sünden aufrichtig zu beweinen, sie durch heilsamen Buße zu sühnen und mein Leben standhaft zu beessern. Erlangemir vom gütigen Gott lebendigen Glauben, feste Hoffnung und brennende Liebe, so dass ich die Wirkungender göttlichen Barmherzigkeit im Leben und im Tode an mir erfahren möge. Amen.<br /><span style="font-style: italic;">Vater unser. Gegrüßt seist. Ehre sei dem Vater... für die Bekehrung der armen Sünder.</span><br /><br />Mit Erlaubnis der kirchlichen Obrigkeit<div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-679041532169735542009-03-18T11:19:00.003+01:002009-03-18T11:28:09.651+01:00Der heilige Kapuzinerbruder Ignatius von Laconi<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/3364471167/" title="Heiliger Ignatius von Laconi by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 0px 10px 10px; float: right;" src="http://farm4.static.flickr.com/3664/3364471167_eb30ee84a9_m.jpg" alt="Heiliger Ignatius von Laconi" width="165" height="240" /></a><span style="font-weight: bold;">GEBET: Heiliger Bruder Ignatius! Der liebe Gott belohnte deine feurige Gottesliebe und nimmermüde Nächstenliebe mit himmlischer Herrlichkeit. Ich flehe in meinen Anliegen um deine mächtige Fürbitte. Du konntest im Leben nicht anders, als helfen und trösten. So viele Arme, Gottentfremdete, Kranke und besonders besorgte Mütter durften deine Hilfe erfahren. In seliger Anschauung Gottes vermagst du heute noch viel mehr. So hilf auch mir, ich vertraue auf dich. Amen.</span><br /><br /><span style="font-size:78%;">Mit kirchlicher Druckbewilligung.</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-81051119019458967512009-03-09T16:22:00.007+01:002009-03-09T16:50:13.606+01:00Der heilige Peregrin Laziosi - Patron der Krebskranken und chronisch Leidenden<div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">Leben des Heiligen Peregrin Laziosi (1265 - 1345)</span><br /></div><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/3341700254/" title="Hl. Peregrin Laziosi, Patron der Krebskranken und chronisch Kranken by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left;" src="http://farm4.static.flickr.com/3316/3341700254_62b121a73a_m.jpg" alt="Hl. Peregrin Laziosi, Patron der Krebskranken und chronisch Kranken" width="175" height="240" /></a>1283, als Philippus Benitius. Ordensgeneral der Diener Mariens, versuchte, die Bürger von Forlì zum Gehorsam gegenüber dem Papst zurückzuführen, wurde er mit Schimpf und Schlägen aus der Stadt vertrieben. während Philippus für jene betete, die ihn schlugen,bereute der 18jährige Peregrin Laziosi seine Tat, da er einer von jenen war und eilte dem Heiligen nach, um Philipp reumütig um Verzeihung zu bitten, die dieser ihm großherzig gewährte. Dies bewirkte bei Peregrin eine tiefe und radikale Bekehrung und er bat mit wachsendem Eifer die allerseligste Jungfrau, ihm den Weg des Heiles zu zeigen. Der Eingebung des Hl. Geistes folgend, empfing er bald im Kloster Siena das Kleid des Servitenordens und weihte sich mit großem Eifer dem Dienst der Jungfrau. Seine Liebe zu Gott und zu maria trieb ihn zur stetigen Betrachtung in Gebet, Psalmen und Liedern. In der Linderung der Not der Armen war er von großer Nächstenliebe beseelt.<br />Mit 40 Jahren erkrankte er an einem Venenleiden, verbunden mit einem Knochentumor. Nach der Untersuchung beschloss der Arzt Paulus Salatius mit Zustimmung der Mitbrüder, das Bein abzunehmen.<br />In der Nacht vor der Operation schleppte sich Peregrin in den Kapitelsaal, um vor dem Bild des Gekreuzigten zu beten. Im Gebet sah er, wie sich Jesus vom Kreuz herabneigte und sein Bein heilte (siehe Bild). Als am Morgen der Arzt zur Amputation kam, fand er das Bein völlig unversehrt und geheilt.<br />Peregrin Laziosi wurde von Tag zu Tag vollkommener bis er 80jährig zu Gott heimkehrte.<br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">Gebet zu Jesus, dem Gekreuzigten, in Krankheit</span><br /></div><br />Jesus, unser Heiland!<br />An deinem gekreuzigten Leib trägst du die Leiden der Welt. Krank am Leib und mit bedrücktem Herzen komme ich zu dir. Wie sich einst der heilige Peregrin mit seinem wehen Bein zu dienen Füßen schleppte, komme ich heute zu dir. Mit ihm und wie er bitte ich: "Jesus, Sohn Davids, wie du den Aussätzigen rein gemacht und dem Blinden das Augenlicht gegeben hast, erbarme dich meiner." Du kennst meine Not, du siehst meine Bedrängnis, so sag ichvoll Vertrauen: "Herr, wenn du willst, kannst du mich heilen." Berühre mich mit deiner Hand, wie du die Wunde des Heiligen Peregrin berührt hast, damit mein kranker Leib Gesundheit wiedergewinne. Dir, o Jesus, dem Gekreuzigten und Auferstandenen, sei alle Ehre und Herrlichkeit in alle Ewigkeit. Amen.<br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">Bitte an Maria für junge Menschen</span><br /></div><br />Heilige Maria, du Mutter, Wegweiserin und Herrin des lieben, heiligen Peregrin, ich komme zu dir, wie er vertrauensvoll zu dir gekommen ist. Jungfrau der Verkündigung, Frau des neuen Bundes: Hilf den jungen Menschen, den Plan Gottes für ihr Leben zu erkennen und zu verwirklichen. Hilf ihnen, immer den Willen Gottes zu erfüllen. Mutter und Gefährtin des Gekreuzigten, Schwester auf dem Pilgerweg des Glaubens: Stütze die jungen Menschen in den Prüfungen des Lebens, stärke sie in Krankheit und Leiden, sei ihnen nahe in jeder Stunde! Heilige Jungfrau, in den Himmel aufgenommen: Beleite sie auf ihrem täglichen Weg zum Heil und zum Himmel, wo es keine Trauer, keine Tränen und kein Leid mehr geben wird. Amen.<br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">Zum heiligen Peregrin für eine(n) Kranke(n)</span><br /></div><br />Heiliger Peregrin, vertrauensvoll wenden wir uns an dich, damit du Fürsprache einlegst für unseren schwerkranken Bruder (unsere schwerkranke Schwester) ...<br />Du standest beim Kreuz des Herrn und lebst nun im ewigen Licht des Himmels! Bitte den auferstandenen Herrn, dass er seine milde Hand über ... breite und in (sie) von der Krankheit heile, unter der er (sie) leidet.<br />Du treuer Diener der Heiligen Jungfrau, bitte den Herrn der Herrlichkeit für ...<br />Der Herr möge die Macht seiner heilbringenden Liebe an ihm (ihr) erweisen und ihn (sie) von allen Leiden befreien.<br />Heiliger Peregrin, höre unser Gebet. Lege für unsere(n) liebe(n) ... Fürsprache ein, wie der Hauptmann des Evangeliums für seinen Knecht, wie Martha und Maria für ihren Bruder Lazarus, wie Maria für die Brautleute in Kana, damit ... die Wirkkraft deines Schutzes über die Armen und Kranken erfahre. Amen.<br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">Zum heiligen Peregrin, dem sanftmütigen Jünger Christi</span><br /></div><br />Heiliger Peregrin, unser Bruder und Freund, treuer Diener der Königin der Barmherzigkeit, höre gütig auf unsere Bitten.<br />In der Nachfolge Christi hast du dein ungezügeltes Temperament im beharrlichen Streben nach den Seligpreisungen des Evangeliums gezügelt: Bitte beim Herrn für uns, dass er alle Rachsucht, Zorn, Wut und alles blinde und verheerende Nachtragen von uns fernhalte.<br />Erlange uns, heiliger Peregrin, die Gnade, Anteil zu haben an der Sanftmut Christi, damit unser Denken wohlwollend und unser Wort versöhnend sei; dass unser Blick gütig sei und gelassen unser Benehmen, dass unsere Vorsätze friedvoll seien und nur das Gute in unserer Erinnerung bleibe. Nimm an, heiliger Peregrin, unser Lob und unsere Bitte, der du im wahren "Land der Verheißung", dem glorreichen Erbe des Vaters, des Sohnes und des Heiligen Geistes lebst in Ewigkeit. Amen.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Wallfahrtsort Maria Weissenstein, I-39050 Deutschnofen (BZ) - Tel. 0471 615165 - http://www.weissenstein.it; e-mail: maria@weissenstein.it</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-61824885850344437972009-01-22T17:06:00.004+01:002009-01-22T17:19:55.418+01:00Suor Anna Lapini - geborene Fiorelli<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Maria_Fiorelli_Lapini" title="Anna Maria Fiorelli Lapini by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 0px 10px 10px; float: right;" src="http://farm4.static.flickr.com/3298/3218278962_5531eeb321_m.jpg" alt="Anna Maria Fiorelli Lapini" width="162" height="240" /></a>Am 27. Mai 1809 wurde sie als Kind einer einfachen Familie geboren. 1833 verzichtet sie, auf Wunsch ihre Eltern und nach dem Rat ihres Beichtvaters, auf ihre Absicht, sich Gott im Ordensstand zu weihen, und heiratete Giovanni Lapini. Schon 1842 wurde sie Witwe.<br />Nachdem sie ihre erste Absicht wieder aufgenommen hatte, sieht man sie bereits 1844 durch die Straßen von Florenz gehen, gedrängt vom Eifer "allen alles zu sein".<br />Als Tochter des heiligen Franziskus von Assisi fühlt sie sich in der großen Liebe zum "Gekreuzigten" ständig zu den "Gekreuzigten", den Geringsten ihrer Zeit gesandt.<br />Als sie am 15. April 1860 starb, bestanden bereits 37 Kommunitäten mit dem Auftrag, den Nächsten zu dienen; vor allem der Frau des Volkes, ohne Bezahlung zu empfangen; den eigenen Lebensunterhalt durch "die tägliche Arbeit zu bestreiten, ohne jede Absicherung; ein Leben der Gemeinschaft zu führen nach dem "Beispiel des heiligen Franziskus", als er begann, mit seinen Brüdern zusammenzuleben.<br /><br />Zur Mitteilung von Gebetserhörungen wende man sich an:<br />Suore Stimmatine, Via del Forte Trionfale, 26, I-00135 Roma (Italia) - Tel. (06) 33.49.92<br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-weight: bold;">GEBET</span><br /></div><br />Vater, durch Deinen Geist erweckst Du zu allen Zeiten treue Diener zur Verwirklichung Deines Heilsplanes. Wir danken Dir, dass Du Schwester Anna Lapini eine besondere Liebe zu Deinem gekreuzigten Sohne Jesus geschenkt hast, den sie geliebt und dem sie gedient hat in den "wahrhaft Stigmatisierten" ihrer Zeit: den Ärmsten und Verlassensten. Gewähre auch uns diesen wahren und tatkräftigen Eifer. Durch ihre Fürsprache bitten wir Dich um die Gnade..., die uns sehr am Herzen liegt. Amen.<div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-71843985929467113822008-07-25T10:15:00.004+02:002008-07-25T15:10:18.738+02:00Maria Weißenstein in Südtirol<span style="font-weight: bold;">Kurze Geschichte des Ursprunges der berühmten Wallfahrt zur schmerzhaften Mutter Gottes Maria zu Weißenstein in Südtirol</span><br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2700988972/" title="Maria Weissenstein, 3. Säkularfeier 1853 by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left;" src="http://farm4.static.flickr.com/3009/2700988972_684f0e83ca_m.jpg" alt="Maria Weissenstein, 3. Säkularfeier 1853" height="172" width="240" /></a>Weißenstein, eine der höheren südöstlich von der Handelsstadt Bozen, und 4 leichte Stunden ober Leifers liegende Alpengegend, hat seinen Namen von den weißen Felsenwänden, die sich in seinem Hintergrunde erheben, und sich bis zum Joche Grimm hinziehen. In dieser Alpengegend lebte vor 300 Jahren ein wackerer Landmann Leonhard; er war Besitzer eines ausgedehnten Gutes, und weil sich sein Haus an den Abhang einer weißen Felsenwand lehnte, wurde er gewöhnlich der Weißensteiner genannt, welchen Zunamen noch Viele in der Umgegend heute zu Tage führen. Dieser einfältige, gerade und gerechte, und von seinen Nachbarn darum geehrte Mann gerieth aus unbekannten Ursachen in einen Wahnsinn, er sich öfters zur Raßerei steigerte, daß seine eigene Familie sich gezwungen sah, ihn 3 Jahre lang einzuschließen. In den engen düstern Mauern des Gefängnisses, worin er mit Ketten gebunden lag, kehrte bisweilen, wie er später es selbst bekannt haben soll, sein Bewußtsein zurück, und in diesen lichten Augenblicken kam ihm jedesmal vor, als würde ihm von der gebenedeiten Gottes-Mutter der Auftrag gegeben, auf der Höhe, wo seine Wohnung stand, ihr zur Ehren eine Kapelle zu erbauen. Leonhard achtete des ihm von selber gegebenen Auftrages nicht, die Augenblicke seines geistigen Dämmerlichtes verschwanden allmählig, und der Wahnsinn steigerte sich bis zur Tobsucht. In einem heftigen Anfalle von Tobsucht war es ihm einmal sogar gelungen, der Ketten los zu werden, und aus dem Gefängnisse zu entfliehen. Er floh in den nahen an sein Haus stoßenden Wald nun die Einsiedelei genannt, der von allen Seiten von felsigen Abgründen umgeben ist; da hatte er das Unglück hinunterzustürzen ohne eine Schaden zu nehmen, er schien vielmehr von seinem Irrsinn völlig genesen. Als er aber einen Ausgang suchte, um wieder nach Hause zu kommen, soll ihm die Gottesmutter erschienen sein ihn tröstet, und ihm eine völlige und beständige Gesundheit versprochen haben mit der Versicherung, daß seine Angehörigen ihn nach neuntätigem bangen Suchen allhier finden, und er während dieser Tage weder der Speise und des Trankes noch des Trostes ermangeln würde. Als ihn die Seinen nach langem allortigen Suchen wirklich am neunten Tage ganz unverletzt, gesund und von allem Irrsinn befreit gefunden, und mit Freuden nach Hause geführt hatten, erzählte er ihnen seine wunderbare Rettung, wie oft ihm Maria erschienen, wie sie ihn getröstet, und wunderbar erhalten habe. Nach Hause zurückgekehrt betrieb er die Geschäfte des Hauswesens, das während seiner Geisteskrankheit stark gelitten hatte, wieder mit solcher Sorgfalt, daß sich sein Wohlstand in Kürze steigerte. Die Sorge für das Zeitliche lies ihn aber den ihm von der Mutter Gottes gegebenen Auftrag, zu ihrer Ehre eine Kapelle zu bauen, vergessen: daher fiel er wieder in den vorigen Irrsinn und Raserei. Als er jedoch von diesem Rückfalle wieder zu sich gekommen war, gedachte er mit Ernst an den Auftrag der Himmelskönigin. Er säumte nun nicht mehr, ging an den Ort, wo ihm Maria die Kapelle zu bauen befohle, nahe bei seinem Hause, wo öfters ein ungewöhnliches Licht zur Nachtzeit gesehen worden sein soll. Es war im Jahre 1553, da griff er eifrig an das Werk, und während er, um den Grund zum Unterbau zu graben, den Boden aufschaufelte fand er in geringer Tiefe ein aus weißem Stein niedlich gearbeitetes kleines Bild, welches die schmerzenreiche Mutter darstellt. Wie dieß Bild an diesen Ort gekommen, ist ganz unbekannt. Leonhard wurde durch dieses gefundene Bildniß sehr erfreut. Die Kunde davon verbreitete sich schnell in der ganzen Umgegend, es fanden sich viele hilfreiche Hände, der Bau der kleinen Kapelle, wie selber noch jetzt linker Hand im Vorhofe der hiesigen Kirche zu sehen ist, war in kurzer Zeit vollendet, das gefundene Bild in derselben aufbewahrt und verehrt. Zum Gebet pflegte der fromme Leonhard gewöhnlich das Volk durch ein kleines Glöcklein zu versammeln, welches nachher noch immer den Namen Leonhards-Glöcklein hatte. Weiters ist von dem Leonhard Weißensteiner nichts bekannt, als daß er nachdem gefundenen schmerzhaften Bildnisse und der Erbauung der Kapelle seiner Haushaltung entsagt, ein eifriger Diener Mariens geworden, und bis an sein Lebensende im Dienste Mariens ausgeharrt habe. Er soll in der Curatie Petersberg begraben liegen.<br /><a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2700988820/" title="Maria Weissenstein, 3. Säkularfeier 1853 by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 0px 10px 10px; float: right;" src="http://farm4.static.flickr.com/3139/2700988820_89d73c964e_m.jpg" alt="Maria Weissenstein, 3. Säkularfeier 1853" height="240" width="158" /></a>Die Andacht zur schmerzhaften Mutter Gottes verminderte sich nach dem Tode ihres eifrigen Dieners Leonhard nicht, sie vermehrte sich vielmehr immer mehr, und jedes Jahr stieg die Zahl der Wallfahrer, die von weiter Ferne nach Weißenstein kamen, Marien ihre geistigen und leiblichen Anliegen zu klagen; besonders haben viele Gemüthskranke allda ihre Genesung wieder erlangt. Weil nun die zuerst von Leonhard erbaute Kapelle bald zu klein wurde, so wurde im Jahre 1561 zu selber eine Kirche hinzugebaut, die auch bald wieder wegen dem immer häufigeren Besuche zu klein wurde. Daher wurde selbe 1638 abgebrochen, und durch milde Beiträge der Wallfahrer die gegenwärtige Kirche aufgeführt, die im Jahre 1654 von innen vollendet, und 1673 eingeweiht wurde. Die geistlichen Bedürfnisse der Wallfahrer besorgte durch viele Jahre ein Benefiziat bis 1718, in welchem Jahre durch päpstliche und kaiserliche Bewilligung, und Bestätigung von Seite des Hochwürdigsten Domkapitels zu Trient und der gräflichen Khuen'schen Gerichtsherrschaft zu Deutschnofen der Orden der Diener Mariens am 24. November eingeführt wurde. Die ersten Ordenspriester fingen schon 1719 das Klostergebäude an, welches in 3 Jahren vollendet wurde. Der Orden erbaute selbst theils durch Beiträge der übrigen Klöster nicht nur der Tiroler Provinz, sondern auch der von Böhmen und Oesterreich, theils durch Sammlungen und freiwillige Beiträge von Wohlthätern, unter denen besonders die Stadt Bozen obenan zu stehen verdient. Für den Unterhalt der Ordenspriester und der Kirche wurden verschiedene Stiftungen gemacht, von denen nur Johann Paul und Maria Wittwe von Ingram, Johann Graf von Khuen, Johann von Gumer, Anna von Wißenegg, Franz von Kager und Michael Zenner erwähnt werden. Da im Jahre 1753 das zweite Säkulum der Erfindung gefeiert wurde, wurde die Kirche erneuert und verschönert. Als das Kloster 1787 aufgehoben wurde, wurde selbes sammt den zwei Höfen und der Kirche um den Pries gegen 8000 Gulden von einem Privaten zu Bozen ersteigert, der aber freiwillig vieles zerstörte, vieles vernachlässigte, und dadurch doch verhinderte, daß es nicht eine vollständige Ruine wurde, wie es sonst mit den hochgelegenen Klöstern zu thun beantragt war. Im Jahre 1836 brachte der Serviten-Orden das Kloster, durch milde Beträge unterstützt, wieder käuflich an sich, und unterließ nicht, nach Kräften Kirche und Kloster zu restauriren, und würde der durch Brand verursache Bau der Oekonomiegebäude seine Kräfte nicht zu sehr erschöpft habe, so würde die Renovirung noch weiter vorgeschritten sein. Dessen ungeachtet wurde zur würdigen Feier des dritten Säkulums der Hochaltar neu gefaßt und vergoldet, auch eine neue Orgel angeschafft und somit das Möglichste gethan, um auf würdige Weise die Erinnerung an die duch 300 Jahre an diesem Orte ertheilten Gnaden der Schmerzensmutter zu begehen.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Aus: Kurze Geschichte und Gebete zur schmerzhaften Mutter Gottes Maria Weißenstein. Ein Andenken an die dritte Säkularfeier seit Auffindung des Gnadenbildes gehalten vom 16. bis einschließlich 24. August 1853. Bozen. Druck und Verlag der J. Eberle'schen Buchdruckerei.</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-13760420248493063152008-07-22T19:58:00.004+02:002008-07-22T20:17:03.782+02:00Die Kirche von Heilig Geist im Tauferer Ahrntal<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2690331562/" title="Heilig Geist, Dreifaltigkeit by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 0px 10px 10px; float: right;" src="http://farm4.static.flickr.com/3157/2690331562_d338d67c6a_m.jpg" alt="Heilig Geist, Dreifaltigkeit" height="240" width="157" /></a>Die Kirche von Heilig Geist ist in ein enges Hochgebirgstal hinein gestellt, wird aber durch einen dahinter aufragenden Felsen vor den Lawinen geschützt, die vom steilen Hang dahinter abgehen und sie bedrohen. Zwischen Kirche und Felsen bleibt eine schmale Öffnung, durch die man früher durchkroch und so nach allgemeiner Überzeugung die Sünden abstreifte, die man auf sich geladen hatte. Die Kirche wurde am 22. Juni 1455 vom Brixner Fürstbischof und Kardinal Nikolaus Cusanus geweiht. Man nimmt allgemein an, an der Stelle habe bereits vorher eine Kirche gestanden, die in erster Linie von den Leuten, die über den Krimmler Tauern ins Salzburgische hinüber gingen oder von dort kamen, besucht wurde. Um die Kirche herum sollen die toten Jochgänger begraben worden sein, die das Hochgebirge seit jeher gefordert hat.<br /><br />Das Gnadenbild, dessentwegen die vielen Pilger nach Heilig Geist kamen und kommen, stellt die Heilige Dreifaltigkeit dar. Es handelt sich dabei - wie das bei Bildern,die vom Volke besonders verehrt werden, häufig zu beobachten ist, - um keine künsterlisch besonders wertvolle Darstellung. Fachleute vermuten eine barocke Kopie eines Originals, das aus dem 14. Jahrhundert stammte, aber veloren ist. Der Sage nach wurde das Bild schon seit unvordenklichen Zeiten hoch verehrt, weil es Mensch und Tier von Krankheiten heilte. Als es der Pfarrer von Ahrn einst, um den Aberglauben zu bekämpfen, der um das Bild entstanden war, aus der Kirche nahm und im Widum von St. Johann in einen Schrank verschloss, verschwand es dort über Nacht und stand am Morgen wieder in der Kirche von Heilig Geist.<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2689520951/" title="Heilig Geist, Kruzifix by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left;" src="http://farm4.static.flickr.com/3294/2689520951_1aa55fc116_m.jpg" alt="Heilig Geist, Kruzifix" height="240" width="159" /></a>Ein ähnlich geheimnisvoller Kultgegenstand, der auch in der Kirche von Heilig Geist aufbewahrt wird, ist das durchschossene Kreuz.<br />Der Legende nach stand es einst als Wegkreuz in der Nähe der Kirche und wurde von einem Schützen, der zu einem Wettschießen in den Pinzgau hinüber ging, als Zielscheibe benutzt. Auf dem Rückweg tötete der Stier, den er beim Wettschießen als Best gewonnen hatte, den Schützen genau an der Stelle, wo er frevelnd auf das Kreuz geschossen hatte. Dieser Herrgott mit den drei Schusslöchern in der Brust wird von den Ahrntalern jedes Jahr nach Ehrenburg mitgetragen, wenn sie sich von Prettau dorthin auf den Kreuzgang aufmachen.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Aus: Heilig Geist - Pilgerführer (Pilgerführer durch das Tauferer Ahrntal nach Heilig Geist). Herausgeber: Pfarre Prettau, 2005</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-22171772999188673072008-07-16T14:08:00.006+02:002008-07-16T14:24:41.606+02:00Der heilige Laurentius von Brindisi<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2673425693/" title="Der hl. Laurentius von Brindisi by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left;" src="http://farm4.static.flickr.com/3207/2673425693_554f85121e_m.jpg" alt="Der hl. Laurentius von Brindisi" height="240" width="120" /></a>Der heilige Lorenz von Brindisi trat, nachdem er zu Venedig schon als Student ein Leben der Unschuld und Buße geführt, im Alter von 16 Jahren in den Kapuzinerorden. Das Noviziat vollendete er in Verona, worauf er nach Padua geschickt wurde zur Weiterbildung in den Wissenschaften. Man staunte über die tiefe Frömmigkeit und das glänzende Talent. In allen Wissenschaften, besonders der Sprachenkunde, zeigte er großes Wissen. "Ich könnte die ganze heilige Schrift hebräisch Wort für Wort wiedergeben", äußerte er sich, ein solches Gedächtnis hatte er. 1583 empfing er die Priesterweihe, von wo an er seinen wahrhaft apostolischen Seeleneifer entfaltete. Der Erfolg seiner Predigten war staunenswert. Selbst das störrische Judenvolk, von dem er viele bekehrte, hegte Verehrung für den Kapuziner, weshalb ihn Klemens VIII. nach Rom berief, die dortigen Juden zu bekehren. Er war es auch der den Kapuzinerorden nach Deutschland verpflanzte. 1601 feierte ihn Österreich als Sieger in der Türkenschlacht bei Stuhlweißenburg. Ein Jahr darauf wird er zum Ordensgeneral erwählt, als welcher er alle Provinzen zu Fuß durchreiste und überall widerhallte der Ruf, "der hl. General". Nicht bloß beim Volke, auch in Rom stand er in großem Ansehen; es ehrte ihn der hl. Vater und der gelehrte Bellarmin zog ihn sogar zu Rate. Pius VI. und Leo XIII. haben es vorzüglich dem hl. Lorenz zugeschrieben, dass in Süddeutschland der Protestantismus nicht so ausgebreitet wurde, wie im Norden. - In Villafranca ruhen seine Gebeine.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Mit Druckbewilligung des Hochw. Bischof von Chur</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-76430506583742093812008-06-25T16:20:00.003+02:002008-06-25T16:54:34.804+02:00Sacerdote Dolindo Ruotolo<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2609996371/" title="Sac. Dolindo Ruotolo, Napoli by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left;" src="http://farm4.static.flickr.com/3171/2609996371_5190e8cf01_m.jpg" alt="Sac. Dolindo Ruotolo, Napoli" height="240" width="160" /></a><span style="font-style: italic;">nato a Napoli il 6 ottobre 1882 morto in concetto di santità il 19-11-1970, sepolto nella Parrocchia di Maria SS.ma di Lourdes e San Giuseppe - Via Salvatore Tommasi - Napoli</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Gesù all'anima:</span><br /><br />La scala del Cielo è la mia Volontà. La via per raggiungere la mia Volontà è l'abbandono e la fiducia nelle piccole cose; la via della fiducia è il pensare poco a quello che è successo e a quello che può succedere.<br />A che scopo pensare al passato che non è più? A che scopo pensare al futuro che non dipende da voi?<br />Riposate in me compiendo fedelmente ogni proprio dovere, facendo tutto quello che dipende da voi nel momento nel quale dovete operare: ecco il segreto della pace interna e quindi del fervore dell'anima.<br />Non vi è fervore senza calma e non vi è calma senza pieno abbandono in me...<br /><div style="text-align: right;"><span style="font-style: italic;">(Da uno scritto del Sac. Dolindo Ruotolo)</span><br /></div><br /><span style="font-weight: bold;">Gesù all'anima:</span><br /><br />Quando crederai il mondo abbandonato ai prepotenti e ai tiranni, e tutto schierato contro la Chiesa, allora sappi che il trono del mostro è minato e che si dissolve in un baleno per una pietruzza dal monte che lo percuote. Lasciami fare perché io armonizzo la libertà e le esigenze della divina gloria, e lascio il corso agli uomini cattivi per poi trarne la divina gloria. Anche nel piccolo lo vedrai, perché certi violenti spariranno dalla sera al mattino e le famiglie riacquisteranno la pace e la prosperità.<br />Adora Dio e lascia a Lui, che tutto vede e dispone e permette, la cura del pacifico ordine del mondo. Lasciati dunque portare anche tu dalle misteriose vie della sua Provvidenza e prega...<br />Oh la preghiera! Prega, prega, prega e sii certo di operare pregando, perché la più potente della azioni è la preghiera.<br /><div style="text-align: right;"><span style="font-style: italic;">(Da uno scritto del Sac. Dolindo Ruotolo)</span><br /></div><br /><span style="font-weight: bold;">Per richiesta di notizie:</span><br /><a href="http://www.dolindo.org/apostolato.html">Apostolato Stampa</a>, Vico Strettola Santa Teresa degli Scalzi n°4, I-80135 Napoli<div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-5273654441945046902008-03-15T19:11:00.003+01:002008-03-15T19:19:58.482+01:00Der selige Heimgang des hl. Franziskus von Assisi<a href="http://www.flickr.com/photos/immaculata/2334829365/" title="Tod des hl. Franziskus von Assisi by Immaculata Helvetia, on Flickr"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; float: left;" src="http://farm3.static.flickr.com/2188/2334829365_b538540b49_m.jpg" alt="Tod des hl. Franziskus von Assisi" height="141" width="240" /></a>Als der hl. Franziskus sein Lebensende herannahen fühlte, ließ er sich von Assisi nach Portiunkula tragen. Da, wo er den Geist der Gnade erhalten, wollte er dem Schöpfer seinen Geist zurückgeben. Er ließ sich, nur mit dem Notwendigsten bekleidet, auf die bloße Erde legen und mit Asche bestreuen, nahm von seinem P. Guardian noch leihweise einen Ordenshabit, verdeckte mit seiner linken Hand die Seitenwunde, richtete sein Auge zum Himmel, wohin sein Sehnen ging. An die versammelten Brüder des Hauses richtete Franzskus noch Worte der Ermahnung, diktierte sein geistliches Testament, ließ sich aus dem Evangelium vorlesen und dann Psalm 141: "Mit meiner Stimme rufe ich zum Herrn!" vorsingen, den er selbst mitbetete. Bei den Schlußworten des Psalms: "Führe meine Seele aus dem Kerker, damit ich Deinen Namen preise: Die Gerechten warten meiner, bis Du mir wohltuest" - hauchte er seine Seele aus und ging zum Vater heim. St. Franzskus "starb 1126, im 20. Jahre seiner Bekehrung und im 45. Jahre seines Alters, an einem Samstage, 3. Oktober, nach Sonnenuntergang, wo nach damaliger Zählungsweise der 4. Oktober bereits begonnen hatte."<br />"Selig sind die Toten, die im Herrn sterben." Selig sind die Franziskuskinder, die, der Welt abgestorben, dem Herrn leben und, die Welt verlassend, im Herrn sterben.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Mit Erlaubnis des Ordensobern. Altötting, den 17. September 1918. P. Franz Seraph a Bogingen, Provinzial - Imprimatur! München, den 28. September 1918. Dr. S. Huber, G.V.</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Immaculata Helvetiahttp://www.blogger.com/profile/14173541379544056331noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-36185423192980445282007-06-30T19:52:00.000+02:002007-06-30T20:03:35.618+02:00Santa Rita da Cascia, venerata nel Santuario dei Padrei Cappuccini, Piacenza<a href="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RoaaVX1LyJI/AAAAAAAABUQ/OodALpu361g/s1600-h/Piacenza_S_Rita_1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5081918921499199634" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RoaaVX1LyJI/AAAAAAAABUQ/OodALpu361g/s320/Piacenza_S_Rita_1.jpg" border="0" /></a>PREGHIERA: Sotto il peso degli affanni e tra le angoscie del dolore, a Te ricorro, gloriosa S. Rita, pieno di fiducia nella tua potente intercessione.<br /><div><div>Deh! Tu che fosti da Dio prescelta per Avvocata dei casi più disperati, moviti a compassione del misero stato in cui mi trovo, liberami dalle angustie onde è oppresso il mio cuore e concedimi la grazia desiderata.</div><div>Se i miei peccati sono di ostacolo al conseguimento della grazia che ti domando, ottienimi da Dio ravvedimento e perdono.</div><div>Che se non piacesse al Signore liberarmi dalle presenti tribolazioni, ottienimi almeno forza e coraggio per poterle sopportare pazientemente a tua imitazione rassegnandomi sempre al suo divino volere. Così sia.</div><br /><div><em>Pater, Ave, Gloria. </em></div><div><span style="font-size:78%;"></span> </div><div><span style="font-size:78%;">Con approvazione Ecclesiastica</span></div></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-65926939409806072592007-05-11T16:08:00.000+02:002007-05-11T16:33:30.735+02:00Beata Elisabetta Canori-Mora - Madre di Famiglia - Terziaria Trinitaria - Roma (1774-1825)<a href="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkR878kPjAI/AAAAAAAAAyk/8qksDH42Bww/s1600-h/Canori-Mora+Elisabetta+1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5063309250383547394" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkR878kPjAI/AAAAAAAAAyk/8qksDH42Bww/s320/Canori-Mora+Elisabetta+1.jpg" border="0" /></a>La Beata Elisabetta Canori-Mora, romana, modello di madre di famiglia cristiana, in mezzo al secolo passato lasciò l'esempio delle più sorprendenti virtù domestiche e dei più eletti doni della grazia. Di famiglia ricchissima, sposa all'avvocato Cristoforo Mora, soffri dopo pochi mesi di matrimonio l'infedeltà del consorte, i dissesti economici, il fallimento, a cui dovette riparare ella stessa, spogliandosi delle proprie gioie e del corredo nuziale. Disprezzata dal marito, minacciata di morte col pugnale alla mano, non lo abbandona, ma l'assiste malato, gli prodiga cure amorevoli, e non cerca altro che la conversione di lui, la quale avviene solo dopo la sua morte. Vivendo in mezzo di numerosa famiglia tra le cognate, la suocera, ed altri congiunti, umile e dimessa dà l'esempio della più invitta, eroica pazienza cristiana, fatta segno fino agli scherni della servitù, senza mai menarne lamento, nè cercare che si cambiasse a lei tale condizione di cose. Educó santamente le figlie, che fu costretta a mantenere con il lavoro delle proprie mani, e che per varii anni le furono tolte di mano dalle cognate per educarle a modo proprio. Quindi il romanzesco tentativo di fuga delle figlie: la drammatica aggressione del consorte, che essa in ispirito salva da morte sicura: le malattie ed ogni sorta di tribolazioni e di croci affinano e purificano quell'anima, che mostrando una tempra adamantina, ce si presenta poi sotto nuovo meraviglioso aspetto di vittima di espiazione per i peccatori e per il trionfo della Chiesa. Fatta tutta a tutti, si spoglia delle sue vesti per darle ai poveri, e Dio le concede il dono delle grazie e dei miracoli mediante una prodigiosa immagine di Gesù Nazareno. Il Signore prodigò sopra di lei tutti i più singolari carismi che concesse alle Terese, alle Geltrudi, alle Caterine da Siena: spirito di profezia, estasi, ratti, visioni, apparzioni di Angeli, di Santi, della Vergine, dello stesso Uomo Dio, e da ultimo le più sublimi e stupende contemplazioni degli alti misteri della Santissima Trinità, del cui Ordine insigne fu Terziaria, come la sua amica, Beata Anna Maria Taigi. E tutto questo quasi incessantemente in mezzo alle faccende domenstiche, in mezzo alle più grandi tribolazioni, nelle quali si vedeva sempre ilare e giuliva. Non trascurando punto le figlie ed il consorte sebbene infedele, ella negli ultimi dieci anni di vita non vive più che per la salute dei peccatori e per il trionfo della Chiesa. Per questo lotta intrepida con la podestà delle tenebre, che fa di lei aspro governo; ma la Serva di Dio ne trionfa al fine. Dio le promette il futuro trionfo della Chiesa, ed ella in ispirito trattiene nel 1821 il Pontefice Pio VII dal fuggire da Roma, salvando così la Città eterna dall'imminente terribile sciagura di uno scontro tra Austriaci e Napoletani.<br />Nel gennaio del 1825 incolta da idropisia, dichiarò essere questa la ultima sua infermità predicendo il giorno in cui moriva. Si alzò tutti i giorni fino all'ultimo per ascoltare la Messa nell'Oratorio demestico e ricevervi la santa Comunione. Il 5 febbraio, date le ultime disposizioni, si vesti con gli abiti di Terziaria e si ricompose nel suo giaciglio. Alla sera si scuote, fa avvicinare le figlie, le guarda fissamente, alza gli occhi sereni al cielo e appoggiata dolcemente col collo al braccio delle care figliuole rimane immota, come al solito avveniva, in estasi beata; mentre la bell'anima volava agli eterni riposi nella età di 49 anni, 2 mesi e 15 giorni. Dopo qualche spazio è chiamato ed accorre il Confessore, che dolente deve constatare che era spenta, ed aveva avuto l'assitenza direttamente dal Signore.<br /><br /><strong>Efficace Orazione ispirata alla Ven. Serva di Dio</strong><br /><br />Eterno Padre, vi offerisco i meriti di Gesù Cristo vostro Figliuolo, millioni di volte in ogni punto della mia vita, ad ogni palpito del mio cuore, per compensare le ingiurie che avete ricevuto da me e da tanti peccatori fratelli miei.<br />Miserere nostri, Domine, miserere nostri.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Nihil obstat - Salvatore Natucci - S. Fidei Promotor Gen., Romae, 22 Augusti 1930</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-13514577944380713672007-05-09T17:17:00.000+02:002007-05-09T17:21:11.184+02:00Primarbruderschaft des H. Apostels Paulus zur Bekehrung der Sünder<div><div>errichtet in der Kirche S. Paolo alle Tre Fontane, Roma:<br /></div><div><a href="http://4.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkHmackPi6I/AAAAAAAAAxQ/NBY3IYsvMsE/s1600-h/Tre_Fontane_Abtei_1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5062580798160341922" style="CURSOR: hand" alt="" src="http://4.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkHmackPi6I/AAAAAAAAAxQ/NBY3IYsvMsE/s400/Tre_Fontane_Abtei_1.jpg" border="0" /></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkHmmskPi7I/AAAAAAAAAxc/zdJu-tjz4GM/s1600-h/Tre_Fontane_Abtei_2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5062581008613739442" style="CURSOR: hand" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkHmmskPi7I/AAAAAAAAAxc/zdJu-tjz4GM/s400/Tre_Fontane_Abtei_2.jpg" border="0" /></a></div></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-88854640016292045422007-05-08T17:16:00.000+02:002007-05-08T17:49:08.791+02:00Flora Manfrinati e Nostra Signora Universale<a href="http://3.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkCb2ckPiwI/AAAAAAAAAvQ/jZ0JdEBhODo/s1600-h/Manfrinati_Flora_1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5062217340847885058" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://3.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RkCb2ckPiwI/AAAAAAAAAvQ/jZ0JdEBhODo/s320/Manfrinati_Flora_1.jpg" border="0" /></a><em>"Temi l'esilio e rifugiati sotto il Mio Manto." - "Io sono la Madre Universale, Mamma di tutti, di tutti i dolori, di tutti i desideri..." - "Ogni volta che l'occhio di creatura si poserà sulla Mia Immagine, avrà la Mia Benedizione."</em><br /><br /><span style="font-size:78%;">Visto nulla osta Torino 21 giugno 1957 - Can. Luigi Carnino Revisore - Imprimatur Can. V. Rossi Prov. Gen., Curia Metropolitana Taurinensis - Educatrici Apostole Figlie di N.S. Universale, via S. Francesco da Paola 42 - Torino.<br /></span><br />Nata nella bonifica ferrarese, il 7 luglio 1907, ricca di doni naturali e di rara bellezza, a tre anni fu trovata dai familiari, dopo angosciose ricerche, presso la concimaia dove era rimasta, priva di sensi, esposta allo scottante sole di luglio ed alle esalazioni del luogo.<br />Sul suo corpo, diventato tutto nero, si aprirono piaghe, le quali, invece di guarire, si approfondirono in modo inspiegabile sempre più.<br />Dio fin da quella tenera età l'aveva chiamata alla sofferenza.<br />Senza un lamento, Flora, vero piccolo Giobbe, passò i suoi anni giovanili a casa o al mare, dove andava d'estate per cura, tra le sofferenze atroci delle sue piaghe purulenti.<br />Rimase cieca per sette anni e non potè frequentare la scuola per imparare a leggere e a scrivere, neanche quando ebbe la vista, che riacquistò improvvisamente - ma sempre in misura limitata - mentre già era sul tavolo operatorio per l'asportazione di un occhio.<br />Fu una bimba sensibilissima, ma forte per la volontà che tutto equilibrava. Coraggiosa, per non far pesare il suo stato ai familiari, volle presto medicarsi da sè in modo energico e senza pietà. Si proibì ogni atto di debolezza e rinnegò se stessa fin nelle più piccole cose. Nonostante tutto, nell'animo suo non era penetrata la tristezza. Più tardi ne dava la spiegazione che riportiamo con le sue stesse parole.<br /><em>"Diceva una volta Chi è più intelligente di me: - Se l'anima guarda il Crocifisso, non può avere che sensi di compassione; contemplandolo a lungo ella si sente penetrare tutta dalle sofferenze e dalle pene di Gesù. Come può allora sollevarsi con pensieri più sereni o come può ridere, essere giuliva se il suo Maestro soffre? Anche se guarda Gesù adulto ella vede ancora l'ombra della passione dipinta negli occhi del Signore. Devono quindi le anime essere piagnucolanti? No! Guardiamo il Piccolo Gesù; a Lui piacciono i fiori, gli uccelli, gli alberi, il mare; Egli sorride alla Mamma, gioca ed è felice - ".</em><br />Questa giovinezza interiore, unita al calore che sprigionava dal suo cuore verso le anime, fu la ragione del suo irresistibile fascino.<br />A 11 anni ricevette la prima Comunione ed ottenne la grazia della guarigione istantanea delle piaghe più visibili e della gamba e del braccio rattrappiti. Le piaghe nascoste si chiusero poco per volta molto più tardi, ma di esse le rimase per tutta la vita il dolore, come se fossero sempre aperte.<br />Il lungo tirocinio di sofferenza la consacrò Apostola, anche se priva del tutto di studi e di mezzi umani. Incominciò in casa prestissimo, coi bambini del paese; poi presso lo zio Monsignore in diverse parrocchie; in seguito in Piemonte, nell'Azione Cattolica di Testona e di Moncalieri; come fondatrice di un asilo a Palera e di iniziative eucaristiche in vari luoghi; durante la guerra mondiale e negli anni successivi all'Oratorio di S. Michele (tenuto dalle Suore Missionarie della Consolata), al quale dedicò dieci anni della sua eroica attività, salvando l'opera e dandole un nuovo meraviglioso rifiorire.<br />I malati dell'ospedale la conobbero mirabile consolatrice. La gioventù si sentiva attratta dalla sua parola e dalla sua personalità: era una vera trascinatrice.<br />Fu preziosa consigliera delle anime, nelle quali sapeva leggere per intuito sopannaturale.<br />Dotata in modo straordinario di doni di Dio, visse nascosta tutta la vita nelle occupazioni più umili, che non le impedivano tuttavia di dettare pagine sublimi per elevatezza di pensieri e preziosità di insegnamenti. Non lesse mai alcun libro nella sua vita.<br />All'umiltà aggiunse la fortezza mirabile nelle continue difficoltà e lotte; una fede travolgente, un amore che la immolò tutta nella sete delle anime; uno spirito cristiano, di letizia che portava al bene. Dotta per i lumi dello Spirito Santo, semplice in tanta abbondanza di sapienza, prudente nelle vie del mondo, raggiuse la perfezione anche in tutti i suoi lavori.<br />Fu grande organizzatrice con minimi mezzi.<br /><br />Nel 1950 lasciò per volere divino l'Oratorio San Michele.<br />Fondò la Famiglia delle Educatrici Apostole, per arrivare a tutti i bisogni delle anime, nella Casa Famiglia Madonna degli Angeli.<br />La sua spiritualità, segnata dalla croce, ma irradiata di serenità, si concentrò tutta nella SS. Eucaristia, nella più grande attrazione a Gesù Bambino e in una luce purissima di immensa devozione alla Madonna.<br />La Chiesa, la Sede di Pietro, i Martiri delle catacombe, gli Apostoli del Vangelo e, specialmente negli ultimi anni, la croce, nello sforzo continuo di misurarsi ad essa, furono i suoi più grandi ideali.<br />Aprì le sue braccia in croce, come le era stato predetto, e morì, tra indicibili sofferenze - sopportate senza volerle alleviare con rimedi umani - dopo aver lasciato tutto il patrimonio delle sue ricchezze spirituali alle sue Sorelle in Cristo ed alle anime, il 12 marzo 1954, nella Casa dove nacque l'Opera delle Educatrici Apostole in Torino (v. S. F. da Paola 42).<div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-79688778108142937482007-05-02T09:45:00.000+02:002007-05-02T10:08:08.884+02:00Benedetta Bianchi Porro, die weiße Rose von Dovádola (1936 - 1964)<a href="http://4.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RjhEyskPilI/AAAAAAAAAs8/SoJDgntI284/s1600-h/Benedetta_Bianchi_Porro_01.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5059869819098073682" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://4.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RjhEyskPilI/AAAAAAAAAs8/SoJDgntI284/s320/Benedetta_Bianchi_Porro_01.jpg" border="0" /></a><em><span style="font-size:85%;">Benedetta Bianchi Porro, jung, hübsch, reich, intelligent und lebensfroh, nahm willig ihr Kreuz auf sich und folgte dem Gekreuzigten nach.</span></em><br /><br />Die 27-jährige Medizinstudentin Benedetta Bianchi Porro, die gelähmt, blind, taub, geschmacks- und geruchsunfähig auf ihrem Krankenlager scherzte und lachte, wußte einige Monate voraus, daß sie am 23. März 1964, am Feste Mariä Vermählung sterben werde. Doch, sie ließ sich keine Aufregung, keine Traurigkeit anmerken. Einer Freundin schrieb sie schlicht am Schlusse ihres letzten Briefes: «Jetzt bin ich ruhig. Morgen werde ich sterben!»Vor Wochen hatte sie nämlich im Traume ein offenes Grab in ihrem Geburtsort Dovádola (Provinz Romagna) und darüber eine weiße Rose erblickt. Es war für sie das geheimnisvolle Zeichen ihrer baldigen Sterbestunde, aber auch ihrer freudigen, ewigen Auferstehung!<br />Geboren im Jahre 1936 inmitten der achtköpfigen, begüterten und glücklichen Familie des Ingenieurs Guido Bianchi Porro wuchs die allerliebste Kleine zu einem bildschönen, außergewöhnlich begabten Mädchen heran. Zur Schulreife gelangt, wurde sie von den Lehrern sogleich in die 2. Primarklasse gesteckt. Mit 10 Jahren fand sie bereits Aufnahme ins Gymnasium und vermochte dank ihrer vielseitigen Talente und ihres ausdauernden Fleißes erneut eine Klasse zu überspringen, obwohl die Kriegszeiten mit ihren Bombardements ein ruhiges Studium fast verunmöglichten. Im Alter von kaum 17 Jahren wurde sie zur Immatrikulation an der Mailänder Universität zugelassen. Damals begannen sich die ersten schweren Störungen in ihrem Organismus bemerkbar zu machen.<br />Im Jahre 1953 schloß sie die Gymnasialstudien mit einer glänzenden Literatur-Matura ab, bereit zu weiteren geistigen Strapazen.<br />Sie notierte zwar schon damals in ihrem Tagebuch: «Der Examinator stellte lateinische Fragen, doch ich konnte nicht alles verstehen. Wahrscheinlich habe ich schön dumm dreingeschaut.»<br />Da aber nicht ihr Gedächtnis versagte, sondern ihr Gehör, begann nun ein mühsamer Kreuzweg von einem Spital zum andern, zu schmerzhaften Untersuchungen. Ein Dienstmädchen mußte sie jeweils auf dem Weg zur Aula begleiten. In aller Eile lernte sie nun die Taubstummensprache. Trotz aller Schwierigkeiten studierte sie tapfer weiter, denn sie meinte, «daß ein Aufgeben des Studiums eine Feigheit wäre!»<br /><br /><a href="http://2.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RjhFCMkPimI/AAAAAAAAAtE/xEDbW7WOIc4/s1600-h/Benedetta_Bianchi_Porro_02.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5059870085386046050" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://2.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RjhFCMkPimI/AAAAAAAAAtE/xEDbW7WOIc4/s200/Benedetta_Bianchi_Porro_02.jpg" border="0" /></a>Ihrem Vater zuliebe hatte sie zuerst Physik als Hauptfach gewählt, wechselte dann aber zurmedizinischen Fakultät über. Alle Examen gelangen ihr, außer einem. Als sie die Examinatoren zu bitten wagte, ihr die Fragen schriftlich vorzulegen, da sie nichts höre, wurde sie empört ausgelacht und beinahe aus der Universität gejagt. Doch als ärztliche Atteste ihren Zustand bewiesen, wurde ihr Gelegenheit zur Wiederholung des Examens gegeben und sie bestand es mit höchster Auszeichnung!<br />Da Benedetta sich Rechenschaft gab, daß auch ihr Augenlicht eigentümlich abnahm, suchte sie in allen medizinischen Büchern nach dem Namen ihrer Krankheit, den auch die Ärzte bisher nicht hatten ausfindig machen können. Und sie fand den Begriff «Recklinghausen, neurofibromatosi diffusa.»<br />Nicht eine einzige Sekunde haderte diese junge, fröhliche Medizinerin mit ihrem Schicksal. Nein, als Kind Gottes wußte sie, daß kein anderer Weg zum Himmel führt, als der Weg des Kreuzes.<br />Sie schrieb an eine befreundete Studentin, die von ihr ermuntert, ins Kloster ging:<br />«Ich habe bemerkt, daß die sogenannten Kulturvölker die christlichen Tugenden wohl schätzen, aber sobald sich Christus mit seinem Kreuze nähert, möchten sich viele seiner Anhänger am liebsten aus dem Staube machen aus lauter Angst vor den Verdemütigungen und Leiden, welche das Kreuz mit sich bringt . . .»<br />Benedettas eisernem Arbeitswillen gelang es zwischen schmerzhaften Operationen, das Examen in medizinischer und chirurgischer Patologie erfolgreich abzulegen, aber zum Staatsexamen reichten ihre Kräfte nicht mehr aus. Da sie nicht untätig darniederliegen wollte, nahm sie einen Korrespondenzkurs für Zeichnen und Malen und unterrichtete ihre jüngeren Geschwister in Mittelschul- und Primarschulfächern. Man mußte ihr eines Tages alle Zähne ausreißen und bei einer Kopf-Operation schnitt man ihr aus Versehen den Gesichtsnerv durch. Aus einer anderen Narkose erwacht, merkte sie, daß sie erblindet sei. Die besten Ärzte versuchen ihre Kunst. Doch umsonst! Nach einem Eingriff ins Rückenmark, vermag sie sich nicht mehr aufrechtzuhalten.<br />Zuletzt blieb diesem heroischen Menschenkind nur noch eine einzige Hand und die Stimme zur Verfügung, um sich mit der Außenwelt verständigen zu können. Blind, taub, gelähmt, ohne Geruchs- und Geschmackssinn lag sie da. Doch ihr Seeleneifer verdoppelte sich.<br />Ihre Studiengenossen und Freundinnen besuchten sie oft. Sie scherzte und plauderte mit ihnen. Sie punktieren ihre Studien- und Standeswahlprobleme in Taubstummenzeichen auf ihre Hand und sie gibt ihnen mit der Stimme, die ihr geblieben, Antwort. Sie ermuntert sie zu Fleiß und Ausdauer, zur Treue gegen Gott und die katholische Kirche. Bei ihr, der Schwerkranken, holen die Gesunden Lebensmut und Energie. Oft sitzen 10-15 Studenten in ihrer Kammer, besprechen mit ihr politische und religiöse Probleme, lachen und singen, denn sie wissen, daß Benedetta so gerne singt und fröhlich ist. Diese Burschen wetteiferen miteinander, um der Mutter zur Essenszeit zu helfen, der Kranken einige winzige Bissen in den Mund zu schieben.<br />Und dort, in diesem Krankenzimmer feiert die akademische Jugend ihre Gemeinschaftsmesse. Benedetta holt ja ihre ganze Kraft, ihre unversiegliche Leidensfreude, ihre Liebe zu den Seelen aus der täglichen heiligen Kommunion. Nur in innigster Verbindung mit dem Gekreuzigten vermag sie ihr eigenes Kreuz bis ans Ende zu tragen und geistige Führerin so vieler Studenten und Studentinnen zu sein. Sie diktierte ihrer aufopferungsvollen Mutter Briefe an andere Gelähmte, Verzweifelte, Gefährdete und Gestrandete, um sie Gott näher zu bringen. Verschiedene Studenten ermunterte sie mit Erfolg zum Priester- und Missionsberuf. Einer bedrückten Lehrerin, die in ihrer Schule keine Disziplin fertigbrachte, schrieb sie:<br />«Lass dich nicht entmutigen durch den Gedanken, du habest zuwenig Autorität. Deine jungen Schüler müssen von dir besonders die Tugend der Geduld erlernen und dieses dein Beispiel wird wunderbar dazu beitragen, sie zu bessern. Ich bin dessen gewiß. Liebe diese kleinen Ameisen Gottes, denn der Himmel spiegelt sich in ihnen.»<br />Einer Tänzerin der Mailänder Scala flüsterte sie nach der letzten Meßfeier, nachdem sie die hl. Wegzehrung empfangen, abschiednehmend zu: «Vergiß nie, dass man allüberall heilig sein kann!»<br />Einem Arzt, der Krankenzüge nach Lourdes begleitete sagt sie, nachdem sie zweimal ungeheilt von dort zurückkehrte:<br />«Sie sind wahrhaftig glücklich zu preisen, Herr Doktor, daß Sie sich diesem wohltätigen Werke widmen können. Möge der liebe Gott Sie recht lange am Leben erhalten! Sursum corda!» Weinend drückte er ihre Hand.<br />Eine Studentin in Examennöten erhielt den Rat: «Studiere fleißig, aber nicht so, daß es deiner Gesundheit schadet!» Einer anderen schrieb sie: «Ich weiß nicht, wie es dir im Examen gehen wird, aber wage es auf jeden Fall und nimm voll Freude den Willen Gottes an . . . Gewiß, mein Leben ist unsagbar traurig, aber ich freue mich dennoch, denn ich weiß, daß Gott an mich denkt» . . .<br />«Sei so gut Mütterchen und lies mir die Bergpredigt vor!» Und die Mutter punktierte auf die Hand der Tochter mit wehem Herzen: «Selig sind die Sanftmütigen — selig die Leidenden, denn sie werden getröstet werden» . . .<br />Und sinnend bemerkte Benedetta einmal: «Ich habe im Leben oft und gerne zum Himmel aufgeschaut, voll Sehnsucht nach dem göttlichen Heiland. Hier auf Erden sind wir alle in einem Wartesaal, wie auf einem Bahnhof . . .»<br />Als am letzten Morgen ein Vöglein trillernd sich auf ihrem Fenstersims niederließ, sang Benedetta freudig ihr letztes Abschiedslied an Gottes schöne Welt: Rondinella pellegrina...<br />Draußen im Garten aber hatte die Mutter eine weiße Rose entdeckt und teilte es ahnungslos der Kranken mit. Ein Freudenschimmer huschte über das totenbleiche Gesicht. Noch ein letztes, mühsam gestammeltes «Danke» den geliebten Eltern. Dann erlosch Benedettas Stimme hienieden, um aufzujubeln im ewigen Oster-Alleluja!<br /><br /><span style="font-size:78%;">(Siate nella gioia. Ital. Biographie über Benedetta Bianchi Porro, Edizioni, Corsa dei Servi, piazza S. Carlo 2, Milano) Dr. M. Haesele, "Santa Rita", 17. Jg., Nr. 8, April 1968</span><br /><span style="font-size:78%;"></span><br /><span style="font-size:85%;"><em><strong>Recommended Links:</strong></em></span><br /><span style="font-size:85%;"><a href="http://www.benedetta.it/">Benedetta Bianchi Porro</a></span><br /><a href="http://www.santiebeati.it/dettaglio/90001"><span style="font-size:85%;">Santi e Beati: Venerabile Benedetta Bianchi Porro</span></a><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-71175400329199101942007-04-25T17:33:00.000+02:002007-04-25T17:44:18.475+02:00Am Festtag der hl. Rita von Kinderlähmung geheilt<a href="http://4.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/Ri93N8kPiSI/AAAAAAAAApM/0sBzZP7ix78/s1600-h/Rita_Cascia_Santa_1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5057391988040501538" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; CURSOR: hand" alt="" src="http://4.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/Ri93N8kPiSI/AAAAAAAAApM/0sBzZP7ix78/s200/Rita_Cascia_Santa_1.jpg" border="0" /></a>Ich wurde in meinem ersten Lebensjahr von der Kinderlähmung befallen. Dazu gesellten sich später noch andere Krankheiten, so daß meine Kindheit reich an Schmerzen und Tränen war. Viele Ärzte versuchten mich zu heilen, doch die Lähmung trotzte deren Bemühungen. Im Gebet allein fand meine arme Mutter Trost. Sie nahm Zuflucht zu verschiedenen Heiligen und mein allgemeiner Gesundheitszustand besserte sich tatsächlich, doch meine Lähmung hielt an.<br /><div>Als ich zehn Jahre alt war, wurde ich mehrmals operiert, doch der Erfolg war sehr gering. Es gelang mir immer noch nicht, meinen Fuß normal auf den Boden zu stellen. Das Bein mußte auch weiterhin Tag und Nacht im Streckapparat verbleiben.</div><br /><div>Als Dreizehnjähriger erfüllte mich besonders heftiges Verlangen, mit meinen Schulkameraden in Sport und Spiel wetteifern zu können. Als im Monat Mai das Fest der hl. Rita nahte, hielt ich daher voll Vertrauen eine neuntägige Andacht zu ihr.</div><br /><div>An ihrem Festtage, 22. Mai 1949, eilte ich in die Kirche des hl. Augustinus in Rom und ministrierte nacheinander bei drei hl. Messen. Darnach flehte ich, mit meiner lieben Mutter, innig am Altare der hl. Rita um meine Heilung. — Um 12 Uhr mittags ist es dort, wie in vielen andern Kirchen Italiens, am Feste der hl. Rita Brauch, daß das ganze Volk gemeinsam und feierlich mit herzlichen Gebeten der großen Wundertäterin zu ihrem Namensfest, welches zugleich ihr Geburts- und Sterbetag ist, gratuliert und ihr alle Anliegen anempfiehlt. Aus ganzem Herzen betete ich mit.</div><br /><div>Darnach hinkte ich zum Festaltar, um zu kommunizieren. Und o Wunder! Sogleich nach Empfang der hl. Kommunion fühlte ich in meinem gelähmten Beine einen heftigen Ruck, verbunden mit der innern Gewißheit, daß ich erhört worden sei. Freudig erregt eilte ich in die Sakristei und nahm den orthopädischen Apparat von meinem Beine weg. Zum unsäglichen Staunen aller Umstehenden vermochte ich zum erstenmal in meinem Leben meinen Fuß normal auf den Boden zu stellen und ziemlich gut, wenn auch noch etwas unsicher, herumzulaufen. Meine liebe Mutter weinte vor Freude. Glückstrahlend trug ich meinen Stützapparat zum Altar der hl. Rita als Dankeszeichen für meine vollkommene Heilung.</div><br /><div><br /><span style="font-size:78%;">Raffaele Tardiale, Rom (Dalle api alle rose, 1950)</span></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-42244467280404867512007-04-25T16:53:00.000+02:002007-04-25T17:10:09.466+02:00Das Blütenwunder Unserer Lieben Frau von Bra, Turin - La Madonna dei Fiori<a href="http://2.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/Ri9ufckPiRI/AAAAAAAAApA/HzIQJmCHCK0/s1600-h/Madonna_dei_Fiori_Bra_1.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5057382393083562258" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://2.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/Ri9ufckPiRI/AAAAAAAAApA/HzIQJmCHCK0/s200/Madonna_dei_Fiori_Bra_1.gif" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">Gnadenbild in der Wallfahrtskirche von Bra bei Turin. Die liebe Gottesmutter erschien am 29. Dezember 1336 der bedrohten Frau Egidia Mathis und beschützte sie gegen ihre Verfolger. La «Madonna dei fiori» wird besonders als Beschützerin einer glücklichen Mutterschaft verehrt. Am 29. Dezember bringen viele Mütter ihre Kinder in die Wallfahrtskirche und weihen sie "Unserer Lieben Frau von den Blüten".</span><br /><br />Am 29. Dezember 1336 geschah das Wunder. Seither blüht dort ein wilder, dorniger Pflaumenbaum alljährlich zweimal, nämlich im Dezember und wenige Monate später nochmals im Frühling. Im Dezember trägt er lediglich Blüten, im Frühling dagegen Blüten, Blätter und Früchte.<br />Am 29. Dezember 1336 schritt die junge, hübsche Frau Edigia Mathis eilig ihrer Wohnung im Städtchen Bra zu. Sie kehrte von einem Besuche bei lieben Verwandten, die auf dem Lande draußen wohnten, heimwärts. Sie hatte dort wohl allerlei Rat geholt, denn sie sah voll freudiger Sorge ihrem ersten Kinde entgegen. Allzurasch waren die trauten Stunden daheim vergangen und nun breiteten sich schon frühe Abendschatten über die winterlichen Stoppelfelder aus.<br />Egidia beschleunigte ihre Schritte. Es war in jener Zeit keineswegs ratsam, im Dunkeln auszugehen. Hungernde, verwahrloste Söldner aus Frankreich, Spanien, Deutschland und der Schweiz, die von verfeindeten Burgherren zur Winterszeit oft fristlos und ohne Sold entlassen wurden, strichen beutegierig umher. Wehe jenen, die ihnen schutzlos in die Hände fielen!<br />Egidia spähte immer ängstlicher durch die grauen Nebelschwaden. Plötzlich hielt sie erschrocken den Atem an. Standen dort vorn an der Wegkreuzung, wo sie vorbei mußte, nicht zwei solch unheimliche Gesellen? Ja, schon liefen sie ihr mit wüstem Lachen entgegen. Von Todesangst getrieben, eilte Egidia mit letzter Kraft zu einem Bildstock am Wegrand, den ein Gemälde der Gottesmutter mit dem göttlichen Kinde zierte und schrie, das Madonnenbild umklammernd: «O Maria, hilf!»<br />Als trotzdem die ruchlosen Söldnerhände nach ihr griffen, brach aus der Bildstocknische plötzlich himmlisches Licht hervor. In majestätischer Schönheit erschien die Himmelskönigin. Mit ihrer Linken die zitternde Egidia beschützend, wies die Mutter aller Mütter die sittenlosen Gesellen strafend von dannen. Vor dem Blick der Allerreinsten ergriffen die Unholde in wilder Panik die Flucht.<br />Unendlich dankbar blickte die brave, junge Frau zu ihrer Retterin empor, die sie lächelnd beruhigte, ehe sie verschwand.<br />Der ausgestandene Schrecken aber hatte Egidia stark ermüdet und geschwächt. Erschöpft sank sie zu Füßen des Bildstockes, der von einem wilden, halberfrorenen Pflaumenbaum umrankt war, nieder. Doch bald wurde sie durch leises Wimmern aus ihrer kurzen Ohnmacht geweckt. Vor ihr, auf dem winterkalten Boden, lag wohlgeboren ihr Kindlein. Und während Egidia voll Mutterliebe rasch, so gut sie es vermochte, ihr Kleinod einhüllte, gewahrte sie voll unsäglichen Staunens, wie der wilde Pflaumenstrauch, der vor der Erscheinung seine erstarrten Zweige arm und leer in die eisige Bise gestreckt hatte, nun übervoll von weißen Blüten prangte.<br />Die Paradiesesaugen der Unbefleckten hatten ihn, den dornigen Wildling, zum Zeugen ihres Wunders erkoren und, mitten im Winter, mit tausend weißen, makellosen Blüten zum Sinnbild der Reinheit gemacht.<br />Als Egidia glücklich zu Hause anlangte, erzählte sie alles ihrem Gatten. Erst glaubte er, sie rede im Fieber. Als er anderntags aber hinausging vor die Stadt, konnte er mit eigenen Augen den Blütenbaum bewundern und Hunderte mit ihm. Nie hatte ein Pflaumenbaum oder ein anderer Strauch, dort um diese Zeit geblüht. Neben ihm und rings um ihn streckten alle andern Sträucher, nach wie vor, ihre kahlen Zweige gen Himmel.Und seither ist es so geblieben. Seit mehr als sechshundert Jahren schmückt sich jener Pflaumenbaum, als einziger weit und breit, mitten im Winter mit dem weißen Wunderkleid seiner Blüten. Zirka vom 20. Dezember bis Mitte Januar dauert diese seine erste Blütezeit. Ohne Blätter, ohne Früchte, als echtes, strahlendweißes Bouquet, begrüßt er jeweils das neugeborene Christkind und dessen allerreinste Mutter Maria in den Weihnachtstagen. Dann aber blüht er im Frühling erneut, mit allen seinen andern Artgenossen, und diesmal treibt er auch Blätter und Früchte, wie zur normalen Zeit. Viele Naturforscher haben sich im Laufe der Jahrhunderte mit dem Pflaumenbaum von Bra beschäftigt, doch bis heute konnte keiner eine einwandfreie wissenschaftliche Erklärung finden. Bodenbeschaffenheit, Witterung, Wartung, unterirdische und oberirdische Kräfteeinflüsse wurden erforscht, ohne Ergebnis. Kämen sie in Frage, so müßten auch die andern Pflaumenbäume gleicher Art ringsum doppelte Blüte treiben. Kein anderer Strauch, kein anderer Baum konnte jedoch, trotz bester spezieller Pflege, neben dem Blütenbaum zur Blüte gebracht werden. Hingegen haben Zweige des Wunderbaumes, die man anderswo pflanzte, auch dort zweimal geblüht.<br />So wurde z. B. auf Wunsch Papst Leo XIII. ein Reis des wilden Pflaumenbaumes von Bra in die Vatikanischen Gärten in Rom verpflanzt. Und seither erfreut auch dieses Bäumchen alle durch seine doppelte Blütenpracht im Winter und im Frühling!<br />Gottes Wunder! Wer vermöchte sie zu leugnen? Jedermann kann sich mit eigenen Augen von diesem Naturwunder, das seit 600 Jahren anhält, überzeugen, denn Bra liegt nur zirka 50 km von Turin entfernt. Wenn das eine oder andere Mal, innerhalb langer Zeitperioden, die Dezemberblüte ausfiel, dann beunruhigte sich das Volk von Bra so, wie die Bewohner von Neapel, wenn die Verflüssigung des St. Januariusblutes ausbleibt und fürchtet Heimsuchungen.<br />Heute erhebt sich über der Wunderstätte in Bra eine prächtige Wallfahrtskirche zu Ehren der lieben «Madonna dei fiori», die dort seit Egidia Mathis, unzähligen andern, von Angst und Sorge bedrängten Seelen, zu Hilfe kam.<br /><br /><span style="font-size:78%;">Dr. Maria Haesele, "Santa Rita", 14. Jahrgang, Nr. 4/5, Dezember 1964 / Januar 1965</span><br /><div><span style="font-size:78%;"></span></div><br /><div><span style="font-size:78%;">Siehe auch Vedere pure Voir aussi See also:</span></div><br /><div><a href="http://immaculata.ch/Index_2005_12_29.htm"><strong>Madonna dei Fiori, Prottetrice delle Madri</strong></a></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-72409777218770275582007-03-30T11:04:00.000+02:002007-03-30T11:07:32.875+02:00Our Lady of Mercy of Gallivaggio<div class="tabblo">Picture Gallery of the Apparition of Our Lady of October 10th, 1492, in Gallivaggio, near Chiavenna, Italy:<br /><a href="http://www.tabblo.com/studio/stories/shared/15263/rqh18kte7o0a6gn"><br /><img height="415" alt="Tabblo: Our Lady of Gallivaggio, Italy" src="http://www.tabblo.com/studio/image/public/119055/636e2f3fb6404f01b6f77b51204961ff.jpg" width="415" border="0" /><br /></a><br /><p><span style="font-size:100%;">See a short text in Italian with the </span><a href="http://italia-catholica.blogspot.com/2007/03/il-santuario-dellapparizione-in.html"><span style="font-size:100%;">story of the apparition of Our Lady and the Sanctuary</span></a><span style="font-size:100%;">.</span> ... <a href="http://www.tabblo.com/studio/stories/shared/15263/rqh18kte7o0a6gn">See my Tabblo></a><br /></p><br /></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-30380381.post-78165149291097499422007-03-30T09:33:00.000+02:002007-03-30T10:05:54.340+02:00Il Santuario dell'Apparizione in Gallivaggio<a href="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RgzD1G26F2I/AAAAAAAAAZE/8_OpacPSEVg/s1600-h/Gallivaggio_03.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5047624599516878690" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/_xNRQIT6EHeM/RgzD1G26F2I/AAAAAAAAAZE/8_OpacPSEVg/s320/Gallivaggio_03.jpg" border="0" /></a>Nel cuore dell'asperrima e selvaggia Valle di S. Giacomo, oggi conosciuta dai turisti come Valle dello Spluga, in una località denominata Grualle, la Vergine apparve il <strong>10 ottobre 1492</strong> a due povere contadinelle che stavano raccogliendo castagne. Tempi tristissimi correvano allora: le lotte fratricide avevano sconvolto l'ordine cristiano nei vecchi gloriosi Comuni, e un fermento di novità stava invadendo il mondo. La Valchiavenna ne subì i malefici influssi, perchè essa era il passaggio obbligato e comodo per il centro della Svizzera e della Germania. Nei paesi del Nord stava lentamente maturando la cosidetta riforma, che avrebbe spezzato l'unità cattolica d'Europa.<br />In questa cornice la Madonna parlò con accento accorato alle giovanette perchè richiamassero alla vera vita cristiana i popoli che stavano allontanandosene. Verso il suo divin Figlio, adirato pertanti disordini, Ella aveva implorato: Misericordia, Misericordia, Misericordia! Alle fortunate veggenti ricordò di divulgare il suo messaggio di penitenza, di preghiera, di santificazione dei giorni festivi. Le due giovanette, riavutesi dallo stupore, corsero al loro paesello di Vhò, dove trovarono sostenitori ed oppositori. Ma i miracoli fecero cadere ogni opposizione: <strong>perfino un bimbo morto risuscitò</strong>, quando fu posto sul sasso dove aveva posato i piedi la Madonna. Immediatamente, si costruì un piccolo oratorio, che fu benedetto nella primavera successiva dall'ariprete di Chiavenna, Gianbattista Pestalozza. Pochi anni dopo si edificò una chiesa che risultò insufficiente. Nel 1598, abbattuta questa, si iniziò la costruzione del magnifico Santuario a tre navate, cosacrato nel 1615 da mons. Archinti, vescovo di Como. Nel 1742 il Capitolo Vaticano decretò e offrì la corona d'oro per incoronare il bellissimo simulacro, ancor aggi assai venerato. Nel 1892, ricorrendo il quarto centenario dell'Apparizione, furono organizzate imponenti feste giubilari, alla presenza del Card. Andrea C. Ferrari. La bellezza del Santuario risalta tra i dirupi e i massi erratici ed attira, sopratutto il 10 ottobre, innumerevoli folle di ogni ceto e da ogni paese. Pure molto frequentate sono le feste di S. Anna (26 luglio) e della Natività della Madonna (8 settembre). <a href="http://maps.google.com/?q=Gallivaggio,+San+Giacomo+Filippo&sll=47.424101,9.372081&sspn=0.012485,0.028925&ie=UTF8&amp;amp;amp;z=12&ll=46.379623,9.366188&spn=0.101846,0.344009&om=1&iwloc=addr">Il Santuario di Gallivaggio dista otto chilometri da Chiavenna</a>, sulla strada per Campodolcino e Madesimo, con cui è collegato da autolinea, ed è assistito da un Rettore. Annesso al Santuario è pure un moderno ospizio per i pellegrini.<br />La Diocesi comense celebra il <strong>10 ottobre la festa liturgica della Madonna di Gallivaggio</strong> sotto il titolo die <strong>Madre della Misericordia</strong>. Il Santuario è aggregato alla Basilica di S. Maria Maggiore. Vi sono pregevoli pitture di Paolo Landriani detto il Duchino, di Domenico Caresiano da Lugano, di Cesare Ligari. Degni di nota sono l'alto campanile e <strong>la monumentale scala santa</strong>, imponente complesso granitico di 72 gradini fiancheggiati da pilastri con pannelli in bronzo, <strong>raffiguranti la vita della Madonna</strong>.<br /><br /><em>Si veda pure: </em><a href="http://italia-catholica.blogspot.com/2007/03/santuario-di-gallivaggio-valle-spluga.html"><em>Il Santuario di Gallivaggio</em></a><div class="blogger-post-footer"><a href="http://www.feedburner.com/fb/a/emailverifySubmit?feedId=728455">Subscribe to «ITALIA CATHOLICA» by Email</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0